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Saga

Casa di Chiot Martin

Oralmente si tramanda di essere di origini milanesi, probabilmente tra quelli che verso il 1198 vennero a dare manforte ai cuneesi per liberarsi dal dominio del Marchese di Saluzzo. Appunto nei dintorni di Cuneo si trovano molte famiglie chiamate Ambrogio in onore del Santo Patrono di Milano. Con lo scioglimento dell'Ordine dei Templari, molto probabilmente acquistarono dall'ordine gerosolimitano delle proprietà a Valmala. Qui già nel 1650 c'erano quattro famiglie Chiotti che non figuravano parenti tra di loro, la nostra famiglia, sui registri parrocchiali di allora veniva citata De Chiottis e per distinguerla dagli altri clan aveva il soprannome di 'Mbrosi o Ambrosi, appunto

1844

Agenda del trisnonno

da Ambrogio, nome ricorrente nella famiglia, il primo di cui si trovano tracce documentate negli archivi parrocchiali è Guglielmo, tra i sui figli troviamo Bartolomeo che a sua volta ha Ambrogio, il quale nel 1712 diventa padre di Bartolomeo. Il Chiot in occitano significa pascolo, pianoro di montagna e viene italianizzato in Chiotti. Bartolomeo, nato nel 1778 é il primo miracolato dalla Madonna di Valmala, il figlio Ambrogio, uomo istruito per i tempi, diventa pure Sindaco del paese dal 1851 al 1856 e tiene una interessante agenda dove annota entrate e uscite, dai conti risulta che la maggior parte dei suoi proventi derivano dal carbone di legna. Tra i maggiori contribuenti del focatico di Valmala, uno solo paga venti lire mentre Ambrogio ed un altro Chiotti ne pagano diciotto, tutti gli altri pagano cifre sotto le sette lire.

1913

Nozze d'oro dei Bisnonni

Nel 1862 compra una casa al Ceretto di Costigliole da un certo Samuele Isacco Segre lasciando a coltivarlo il mezzadro Pasero Vincenzo. Scende definitivamente con il figlio Bartolomeo e la sua numerosa famiglia solo nel 1880. Un altro figlio rimane a Chiot Martin mentre il terzo va ad occupare una delle due case che possiede a Brossasco.
A Ceretto arrivano altri tre bambini e nel 1888 nasce l'ultima figlia, la dodicesima. Purtroppo Matilde la penultima, di due anni, cercando di salire sul tavolo rovescia un pentolone di acqua bollente causando così la sua morte e quella della sorella di appena 17 giorni.
Le ristrettezze dei tempi e la dimensione del chiabotto non lasciavano grandi prospettive alla numerosa prole così parte della famiglia è costretta ad emigrare in California e ben sei raggiunsero l'America nei primissimi anni del 1900.

1954

La mia famiglia

Al Ceretto il 17-6-1913 Bartolomeo e Lucia celebrano pomposamente le Nozze d'Oro attorniati dai figli che vediamo nella foto da sinistra Antonio, la californiana Maddalena, Pietro (mio nonno) Virginia e Ambrogio. In basso gli sposi e la figlia Maria. Tra la clientela del vino ci sono molti rappresentanti del clero, segno di fiducia nella famiglia. Nel 1927 a causa della dura vita di trincea, Pietro muore lasciando la giovane famiglia in difficoltá, nel 1937 Ambrogio chiama il nipote Bartolomeo a condurre l'azienda al quale nel 1949 ne fa donazione, per ricompensarlo della gratitudine viene imposto il nome di Ambrogio al figlio in arrivo per tramandare il nome degli avi.